Intervista ad Andrea, Architetto a Melbourne

MELBOURNEPUNTOIT.COM – The Italian NewsPaper of Melbourne –

Andrea Giuradei è un architetto laureato al politecnico di Milano. Ha 31 anni ed è arrivato a Melbourne nell’ottobre 2010. Lavora come architetto presso una prestigiosa firma internazionale.

Ci descrivi la tua carriera in Italia?

Mi sono laureato al Politecnico di Milano nel luglio del 2005 iniziando poi settembre successivo a lavorare e affiancando a ciò alcuni progetti di ricerca all’università. A Milano sono rimasto cinque anni collaborando con diversi studi e raccogliendo differenti esperienze, dopo una tesi in progettazione architettonica ed esecutiva ho lavorato prima come paesaggista e poi come architetto. Sono molto soddisfatto del tempo speso in Italia, ho avuto la fortuna di avere a che fare sempre con persone valide che mi hanno aiutato a crescere e completare la mia preparazione.

Come ti hanno preparato i tuoi studi in Italia al mondo del lavoro in Australia?

Non credo che l’università italiana mi abbia preparato ad un mercato del lavoro specifico e per quanto mi riguarda non credo debba. Gli anni spesi al Politecnico oltre a darmi le conoscenze con cui lavorare mi ha seriamente preparato ad affrontare grosse moli di lavoro, a gestire il tempo sotto consegna e a relazionarmi con gli altri lavorando in team sotto stress, tutte cose strettamente legate alla professione e fondamentali nella vita di studio in Italia quanto in Oz. Ovunque capita e capiterà sempre di trovarsi di fronte a cose mai fatte che devono essere pronte in metà del tempo che richiederebbero ed ecco che gestire tempo e nervi diventa fondamentale.

Come hai trovato il lavoro a Melbourne?

Io ho deciso di partire a febbraio dello scorso anno e poi l’ho fatto a fine ottobre. Durante quei sei mesi mi sono documentato sugli studi in Australia, ho cercato di capire quali città fossero più attive e dove potevo trovare contatti sfruttando le persone conosciute lavorando in Italia. Alla fine la scelta era tra Melbourne e Perth, ho scelto la prima.

Arrivato in Australia ho incontrato le persone a cui ero stato introdotto, ho proseguito l’opera iniziata dall’Italia di invio di milioni di cv e la consegna a mano negli studi cercando sempre di parlare con qualcuno. Alla fine un contatto datomi dai mie ultimi datori di lavoro a Milano è stato la chiave di volta. Quest’ultimo mi ha segnalato uno studio in cui c’erano delle possibilità, io ho contattato la responsabile delle risorse e fissato un colloquio. A quel primo incontro è seguito un lungo silenzio rotto da mie telefonate, messaggi, mail e dopo un mese e mezzo (quando ormai non ci credevo più molto) un secondo ed a breve la proposta di contratto (i classici sei mesi da Work and Holiday) come Interior Designer.

Dopo circa tre mesi lo studio mi ha poi sottoposto un nuovo contratto di due anni, come architetto questa volta, ed annessa sponsorizzazione che ho accettato.

Trovare lavoro, il proprio lavoro, in Australia non è impossibile ma non semplice. Qui arrivano ragazzi da un po’ tutto il mondo, Europa quanto Asia, molti con un’ottima preparazione il che fa sì che la concorrenza in certe professioni sia veramente alta. A ciò va aggiunto che spesso i ragazzi in arrivo dall’Italia non riescono una volta  qui a liberarsi dalla convinzione che data la loro laurea qualcuno gli debba offrire un lavoro adeguato al proprio titolo; l’idea di doversi loro per primi adattare e mettersi a rincorrere ogni possibilita’, magari anche cambiando città se necessario, a volte non gli e’ congeniale. Così facendo oltre a precludersi molte possibilità vanno incontro a grandi delusioni ed un prematuro rientro a casa. A mio parere la chiave nella ricerca sta proprio nel bussare e ribussare ancora a ogni porta; poi un po’ di sana fortuna nel trovarsi al posto giusto al momento giusto non va certo sottovalutata ma anche la fortuna va aiutata.

Quali sono le differenze per un architetto fra Italia e Australia?

Io non vedo differenze abissali nel modi di lavorare rispetto all’Italia. Le nottate si fanno pure qui e i weekend anche, forse la cosa è un po’ meno frequente ma pure sempre presente. La vita di studio è gestita con una forte orizzontalità ma con ruoli e gerarchie ben definite, molti momenti di socializzazione durante la settimana e al contempo molte responsabilità sin dal primo momento.

La cosa che nettamente differisce tra le due realtà è la multiculturalità dell’ambiente. Forte è la presenza di ragazzi provenienti da vari paesi il che rende più facile l’inserimento a chi è da poco arrivato e molto interessante il cercare di carpire il loro modo di approcciare i lavori. Ritrovarsi dopo pranzo e rendersi conto cha al tavolo si era in una decina e di quelli al massimo due nati nella stessa nazione è parecchio strano.

Quali sono gli aspetti che valuti innovativi nel mondo del lavoro a Melbourne?

Loro hanno un’altissima flessibilità che per la mentalità italiana è difficile da comprendere. Quando io ho lasciato il mio lavoro in Italia (di cui ero soddisfatto) perché volevo vedere un’altra realtà molti dei miei amici stentavano a capirmi, qui la cosa è invece frequente. Naturalmente questa serenità nel lasciare un lavoro senza avere il successivo è dettata da una completa differenza del mercato propenso a riassorbire velocemente le professionalità libere. Purtroppo questa cosa vale solo per gli australiani, gli stranieri quando assunti vincolano maggiormente il datore di lavoro che perde quindi la “flessibilità”.

Quali sono i punti di forza della tua preparazione accademica e professionale italiana qui in Australia e quali i limiti?

La mia formazione fatta di esperienze diverse è al contempo il mio punto di forza e il mio limite. Qui i professionisti hanno la tendenza a specializzarsi molto e molto velocemente tralasciando un po’ tutto ciò che è fuori dal loro obbiettivo. La cosa fa si che divengano velocemente molto preparati ed competenti nella loro materia ma non del tutto pronti a confrontarsi con altre discipline.

Cosa pensi di Melbourne sia da un punto di vista urbanistico sia per la vita sociale?

Melbourne è una grande città. Attorno ai grattacieli del centro (il CBD)  si sviluppano una serie di centri minori tutti con una loro personalità che è un piacere scoprire. Una delle cose che più amo è che pur lavorando in centro, in 15 minuti in bicicletta posso essere a casa in una zona composta da edifici a due/tre piani, “lontano” da palazzi e palazzoni, dopo undici anni di Milano è una conquista.

Cosa importeresti della tua esperienza professionale in Australia in Italia?

Io ho lasciato l’Italia cercando un’esperienza professionale ma a questo punto credo in realtà che si tratti molto più un’esperienza di vita e la questione lavorativa, seppur importante, diviene secondaria. Ciò che mi ha più marchiato dopo questo primo periodo lontano da tutto ciò che conoscevo sono state le persone che ho incontrato, la semplicità con cui a volte queste ti offrano il proprio aiuto.

L’italiano medio gode di un recondito piacere nel preservare ciò che sa/ha per se stesso ed a cederlo solo in cambio di qualcosa (purtroppo a volte neanche un periodo in Oz riesce a curare questa situazione). Quello che servirebbe importare, nella testa di un sacco di personaggi in Madre Patria, è quindi proprio il piacere di condividere. Persone avare oltre che delle loro cose del loro sapere perdono occasioni in ogni momento, io sono rimasto seriamente stupito dalla condivisione di informazioni, dalla volontà incondizionata di dare una mano che ogni volta riscontro sia in ambito lavorativo che fuori dall’ufficio: un sistema di vasi comunicanti che fa si che se tu hai qualcosa che non ti serve più (spesso perchè stai lasciando l’Oz) e serve a lui diventa suo o se lei sai qualcosa e sa che quell’informazione mi serve me la fa avere senza aspettare che sia io a chiedertela… e non c’è richiesta di una contropartita.

———- ♦ ——— אמת ——— ♦ ———-

MELBOURNEPUNTOIT.com – The Italian NewsPaper of Melbourne

(Please Note: Melbourne Puntoit is not affiliate to any government agency, institution and/or committee and do not receive or use any public funds, neither Italians or Australian. It takes time to manage this website, If our contents have been in any way useful to you please consider making a small donation).

 

 

Source: Andrea Buonaguidi

5 Responses to Intervista ad Andrea, Architetto a Melbourne

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *