Melbourne non fa la stupida stasera
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Ho pensato che questo sia il titolo migliore per una rubrica dedicata alla città che da due anni si comporta come una ragazza volubile con 
me. Melbourne è la donna che in tanti vorrebbero avere ma che pochissimi sposerebbero, dato il suo essere imprevedibile e folle. Uno stile di vita unico e così diverso da quello a cui siamo abituati, che si nasconde in mille sfumature. I segnali di questo sono ovunque, dal loro modo di rispondere no worries in qualsiasi situazione, ai sorrisi sempre presenti fino ad arrivare alla quantità infinita di alcool che qua è consumata a tutte le ore.
Entrare in quest’ottica è piuttosto difficile.
Sono qui oramai da un po’ e la sento in parte come casa mia, eppure ancora non mi sono abituato a questo esserci non esserci (per quanto riguarda orari e modalità) o al prendere tutto alla leggera. Si percepisce nell’aria una tranquillità generale, ma che non riesce a influenzare il mio istinto di eterna inquietudine. Qui si vive una realtà che per una mente umana piena di convinzioni e certezze è assolutamente concepire dall’esterno e che persino una volta dentro mantiene quell’affascinante velo di mistero. Risulta difficile descriverla perché qui ogni storia è unica e speciale, costruita da un indescrivibile mix di gioie, soddisfazioni, lacrime e momenti speciali.
Ogni giorno passato qui offre potenziali incontri che ci arricchiscono: incontrare un backpacker e condividerci racconti e speranze, o chiacchierare con un passante random curioso e affascinato dalle nostre avventure. Questo è il luogo ideale se si è curiosi di scavare nell’animo umano e voler cercare di capire cosa è diverso da noi e perché. Camminando la mattina lungo lo Yarra si può respirare l’intensità delle emozioni che volano libere, ma che mai ci pervadono con prepotenza, frutto della follia della notte precedente. Ammirare il fiume dal ponte di Spencer e immaginare i pensieri e i momenti della sera prima, mai banali, che scorrono veloci pronti a cedere il posto a quelli che arriveranno subito dopo.
Tutto scorre mentre si creano e si distruggono legami alla velocità della luce, ogni giorno si può crescere conoscendo qualcuno e soffrire perdendo un amico o un partner. Il tempo passa velocemente, rapido e silente, e già alla fine del primo anno ci sarebbe da fare riflessioni dure e importanti su noi stessi e sul nostro cambiamento dovuto a questa esperienza. Tuttavia affogarle in un bicchiere al rooftop del Cookie mentre ci godiamo la bellissima vista che offre, sembra la scelta più saggia. (Mister D.)
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