Il Puntoit sulla serie A. Lo scudetto e la bocca sciacquata.

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La Juventus (61) abbatte l’eterna rivale Inter ed è ufficialmente in fuga, lanciata verso il 5° scudetto consecutivo. Fiorentina e Napoli (58) si danno battaglia in una partita spettacolare ricca di occasioni e rimpianti da ambo le parti ma il pareggio serve poco ai viola che scivolano a meno 8 dalla vetta mentre lascia in corsa gli azzurri a meno 3 respingendo l’assalto al secondo posto, che non dimentichiamolo è il lasciapassare diretto ai gironi di Champions League senza giocare quel preliminare costato carissimo negli ultimi anni a quasi tutte le italiane che lo hanno affrontato. La lotta per lo scudetto sembra ormai una questione privata tra la Vecchia Signora e il Napoli di Sarri, l’incredibile annata di Higuain e Insigne non sembra sufficiente ai partenopei per tenere testa ad una Juventus che non prende goal da 8 partite (l’ultimo quello di Cassano a Marassi nell’ultima partita del girone di andata) con Buffon alla caccia del record di imbattibilità di Sebastiano Rossi. Nell’immaginario collettivo e agli occhi dei tifosi rimangono i goal e le giocate degli attaccanti ma in Italia gli scudetti si vincono con le difese e se pensiamo all’intervento in spaccata di Bonucci nello scontro diretto, a togliere la palla dai piedi di Higuain pronto ad appoggiare in porta da due passi, capiamo quanto possa essere importanti avere difensori che sappiano spostare gli equilibri. La Juventus ne ha tre (Bonucci, Barzagli e Chiellini) e ci aggiungiamo pure il giovane Rugani che è in prospettiva il più grande talento per il futuro della difesa della nostra nazionale (insieme a Romagnoli). Il Napoli è cresciuto molto, ed è cresciuto molto soprattutto Koulibaly che ha dato grande solidità al reparto arretrato della formazione partenopea ma probabilmente non basterà a fermare i bianconeri che quando vedono il traguardo difficilmente si lasciano sorpassare nello sprint finale.

Per le inseguitrici diventa fondamentale Roma(53) -Fiorentina (53) di venerdì sera: chi vince può andare alla caccia del secondo posto. Chi perde (o entrambe in caso di pareggio) dovrà stare attento al ritorno di Inter (48) e Milan (47) che tenteranno fino all’ultimo l’aggancio al terzo posto che vale i preliminari di Champions salvando una stagione fatta per entrambe di alti e bassi.

Alle spalle delle big il Sassuolo (41) è la vera sorpresa del campionato e se domenica battesse il Milan vedrebbe ridotto a soli tre punti il gap dal sesto posto che potrebbe valere il prelimare di Europa League (ma solo in caso di vittoria della Juventus in finale di Coppa Italia, se vincesse il Milan l’ultimo posto utile sarebbe il quinto).

Empoli (34), Chievo (34) e Torino (32) a undici giornate dalla fine possono ritenersi salve e soddisfatte per il raggiungimento dell’obiettivo anche se i toscani hanno rallentato molto nelle ultime domeniche mentre i granata con la rosa a disposizione potevano fare sicuramente meglio e pagano probabilmente la fine del ciclo targato Giampiero Ventura. Sul Chievo, non ci sono più aggettivi per descrivere l’incredibile lavoro di Campedelli che riesce sempre ad allestire una squadra in grado di salvarsi in scioltezza.

La lotta per la salvezza nell’ultima domenica ha visto risollevarsi da una situazione che poteva farsi molto pericolosa la Sampdoria (28) e l’Udinese (30) ma nelle prossime partite occorre fare punti per non ritrovarsi di nuovo in acque pericolose. Stesso discorso vale per il Genoa (28) che senza Pavoletti ha enormi problemi in fase realizzativa e per l’Atalanta (30) che non vince da tantissime partite e ha forse alzato il piede dall’acceleratore troppo presto. Il Palermo (27) sembra quella più in difficoltà e nelle prossime due giornate ha due partite proibitive e se quelle dietro sapranno fare punti la situazione per la squadra di Zamparini rischia di farsi drammatica, anche se il ritorno di Beppe Iachini sembra essere un’assicurazione sulla vita e sulle coronarie dei tifosi palermitani, ormai stufi degli esoneri di Zamparini, che quest’anno ha superato davvero se stesso.

Il Verona (18) ha perso a Udine un’occasione unica di rimettersi davvero in gioco e sabato contro la Samp si gioca le ultimissime chance di salvezza. Carpi (21) e Frosinone (23) sembrano avere poche speranze di salvezza anche perché obiettivamente hanno valori tecnici decisamente inferiori a tutte le altre, ma non dimentichiamo che per salvarsi bisogna fare punti e se le squadre davanti non sapranno fare gruppo e imparare a lottare su ogni pallone, tutto può ritornare in discussione. Tutti i giochi sono aperti, nel campionato più bello degli ultimi anni, godiamocelo fino in fondo. Buon Campionato a tutti.(Fabio Petulicchio)

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