Il puntoit sul campionato di Serie A – Terza giornata
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L’Inter (9) davanti a tutti e non accadeva da cinque anni: allora la squadra era allenata da Benitez e ne veniva dall’entusiasmante triplete di Mourinho, ma il tecnico spagnolo non riuscì a ripetere i successi del “Number One” e dopo di lui in tanti bravi allenatori hanno fallito da Gasperini a Mazzarri, passando per Stramaccioni. Riuscirà Mancini nell’impresa? Di sicuro i tifosi si possono godere il primato in classifica e la vittoria nel derby, grazie alla prodezza di Guarin che ha deciso una partita combattuta ed equilibrata con occasioni da ambo le parti. Grande rammarico per il Milan (3) che forse con un Balotelli dal primo minuto avrebbe potuto impensierire maggiormente la retroguardia nerazzurra.
Dietro all’Inter un gruppetto di inseguitrici a 7 punti con la Roma che si candida ad essere grande protagonista. Certo la vittoria a Frosinone non ha entusiasmato e i giallorossi devono ringraziare la terna arbitrale che non vede due rigori per i padroni di casa di cui uno dubbio e l’altro sacrosanto. La squadra non convince per gioco e intensità ma soprattutto mette in mostra un certo nervosismo con Totti che non sembra aver preso bene le due panchine nelle prime due giornate e cerca in ogni modo di farsi cacciare venendo graziato per ben tre volte dal direttore di gara.
A braccetto con la Roma la Sampdoria di Walter Zenga che vince una partita difficile in casa col Bologna grazie ai lampi dei suoi gioielli Eder (quinto goal per il brasiliano) e Soriano, e soprattutto mette in mostra il grande talento di Muriel (che alterna giocate sublimi a clamorosi errori sottoporta) e le giocate del giovane Correa che già fanno sognare i tifosi blucerchiati.
Sempre a 7 punti il Torino di Ventura rimonta per due volte lo svantaggio su un campo difficile come quello del Verona (2): ancora in goal Baselli (e sono tre in tre giornate) ed Acquah. E domenica prossima Toro e Samp si sfideranno all’Olimpico per rimanere attaccati alla scia dell’Inter capolista che farà visita alla vera sorpresa del campionato, il Chievo (7) di Maran che allo Juventus Stadium strappa un punto alla faccia di tutti quelli che lo davano per spacciato al cospetto di una Juve a zero punti ed alla disperata ricerca della prima vittoria. E non solo gioca alla grande passando in vantaggio e concedendo pochissimo agli avversari, fischiati ingenerosamente dal proprio pubblico, ma addirittura si porta sul due a zero: peccato che il goal che avrebbe spezzato le gambe ai bianconeri venga misteriosamente annullato. Se si aggiunge che la Juventus pareggia su rigore ecco i malpensanti pronti a scagliarsi contro gli arbitri per i soliti aiutini alla Vecchia Signora: invece questa volta bisogna ammettere che il rigore c’era e a dire il vero ce n’era pure un altro su Pogba poco prima del goal annullato al Chievo.
Nel gruppetto delle seconde anche il Sassuolo e il Palermo che pareggiano in casa due partite complicate. La squadra di Di Francesco contro l’Atalanta (4) dopo aver sbagliato un rigore rimonta due volte il vantaggio degli ospiti (doppietta di Pinilla autore anche questa volta di un goal strepitoso in acrobazia vanificato dall’ennesima stupida espulsione) ma nonostante l’uomo in più rischia di perdere e deve ringraziare Morales che sbaglia il match point dal dischetto per i bergamaschi. I ragazzi di Iachini passano in vantaggio col Carpi (1) ma subiscono il ritorno degli avversari che prima pareggiano e poi addirittura passano in vantaggio col sempre verde Borriello. Il due a due finale rende merito ai rosanero che ci credono fino alla fine e portano a casa un pareggio che fa morale e classifica.
Oltre alla Juventus (1) l’altra nota dolente del campionato è il Napoli (2) che rischia molto ad Empoli (1) rimontando due volte con Insigne e Allan ai goal di Saponara (terzo goal per lui) e Pucciarelli. La difesa balla, la squadra è nervosa, molti giocatori sono scontenti e Sarri non sembra avere il polso per reggere il confronto con una piazza importante come Napoli. Peccato perché l’Empoli di Gianpaolo sembra ancora l’Empoli di Sarri, giocate di prima che mettono in difficoltà i partenopei che dopo aver rischiato l’imbarcata vengono fuori nel finale sfiorando la vittoria, ma solo perché i toscani hanno finito la benzina.
La Fiorentina (6) batte uno a zero il Genoa (3) nella sfida tra squadre che ambiscono a sedersi al tavolo con le grandi. Per i genovesi preoccupante sterilità offensiva che viste le partenze di Iago Falque e Bertolacci fa preoccupare non poco i tifosi. A pari punti con i viola la Lazio (6) che batte due a zero l’Udinese (3) con doppietta di Matri e forse ha trovato finalmente (visti i guai fisici di Klose e Djordevic) il centravanti in grado di finalizzare il grande gioco dei vari Anderson, Candreva, Mauri, Keita. Se i giovani Morrison, Kishna e Milinkovic manterranno le aspettative i biancocelesti, gettati alle spalle il preliminare di Champions e la batosta di Verona col Chievo, sono pronti a candidarsi per un ruolo da assoluti protagonisti del campionato. (Fabio Petulicchio)
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